Be prepared: gli scout somali a Dadaab contro il Coronavirus

Data 02.04.2020

In molti paesi in cui lavoriamo il diffondersi della pandemia COVID-19 sta sollecitando gli staff locali a rimodulare con tempestività alcuni progetti e a promuovere azioni finalizzate alla prevenzione dal contagio.

Come avviene in Kenya nel campo profughi di Dadaab nella Contea di Garissa (a 80 Km dal confine con la Somalia, affollato da mezzo milione di profughi somali) dove, in risposta all’emergenza, gli scout della Kenya Scouts Association della Rapid Response Initiative (RRI) formati da AVSI sono impegnati in una campagna di sensibilizzazione per prevenire il contagio da coronavirus.

In questo campo dell’Unhcr sono comparsi cartelli che avvisano del pericolo Covid-19. Le informazioni vengono date anche attraverso sms: alla gente viene chiesto di riferire dei sintomi al più presto. All’ingresso del campo ora ci sono controlli: a chiunque voglia entrare viene chiesto in quali Paesi è stato nelle settimane precedenti e l'agenzia delle Nazioni Unite si sta preparando a distribuire sapone ai rifugiati del campo.

Gli scout, che si muovono a gruppi di due, traducono in lingua somala alle famiglie i messaggi, gli avvisi e gli aggiornamenti sul virus diffusi dal Ministero della Salute del Kenya e spiegano l'importanza del distanziamento sociale e delle tecniche adeguate di lavaggio delle mani per prevenire il COVID-19.

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"Il giuramento dei boy scout - spiega Henry Waitindi, program manager AVSI nel campo profughi - prevede di aiutare gli altri in ogni momento. Il motto dello scoutismo Be prepared significa essere sempre pronti, nella mente e nel corpo, a fare il proprio dovere. Ed è quello che stanno facendo con entusiamo gli scout del campo profughi coinvolti nei nostri progetti".

I capi scout sono stati formati dal nostro staff nell'ambito del progetto Integrated Education Response in Dadaab and host communities finanziato dall'Ufficio del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per la popolazione, i rifugiati e le migrazioni (PRM).

Oltre ai progetti educativi con i gruppi scout, nel campo - dove siamo presenti dal 2009 - ci occupiamo di formare insegnanti: ora per via del virus, continuiamo i corsi per i docenti a distanza, a gruppi su Whatsapp e attraverso la piattaforma Zoom.

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