Milano. Si è riunito stamattina e lavorerà fino a domani, presso la sala consigliare del Municipio 1 in Piazza Duomo messa a disposizione dal Comune, il consiglio di amministrazione di Cities Alliance, partnership internazionale con sede a Bruxelles nata dalla Banca Mondiale e oggi parte del sistema ONU, il cui obiettivo è combattere la povertà urbana e promuovere il ruolo delle città per lo sviluppo sostenibile.
Trai suoi membri Cities Alliance annovera istituzioni multilaterali, governi nazionali, ong, imprese private e università. AVSI, ong nata nel 1972, basata a Milano ma attiva in 32 Paesi con uno staff di 1700 persone e circa 200 progetti in corso, è l’unico membro italiano del cda.
“Come disse il sindaco di New York Bloomberg questo è il secolo delle città – ha dichiarato Sala, all’apertura dei lavori - . Noi siamo convinti che sia necessario coniugare sviluppo e solidarietà pensando non solo agli ultimi, ma anche ai penultimi. Nessuno deve essere escluso. Inoltre, dobbiamo affrontare due grandi sfide: ambiente e migrazione. Tutto questo si affronta certo con politiche adeguate, ma soprattutto con fatti e con il contributo di tutti i cittadini”.
Alla riunione, condotta da William Cobbett, direttore di Cities Alliance, e dalla presidente Clare Short, ex parlamentare, già ministro della cooperazione allo sviluppo del governo britannico, stanno infatti partecipando circa 35 persone: rappresentanti dei governi di Uganda, Svizzera, Svezia, Sudafrica, Germania; di USAID (United States Agency for International Development), UN-Habitat, UNOPS, UCLG (United Cities and Local Governments), CLGF (Commonwealth Local Government Forum), Omidyar Network, Erasmus University of Rotterdam; di Slum Dwellers International e Habitat for Humanity.
La convocazione a Milano del board (rinnovato nell’aprile scorso in Liberia) è stata resa possibile da AVSI che, assumendo un ruolo di primo piano nella rete di Cities Alliance, intende favorire una relazione di collaborazione tra questa rete internazionale che lavora su temi oggi sempre più di attualità come la riqualificazione urbana, e Milano, in prima linea nella promozione dello sviluppo sostenibile nella cornice dell’agenda 2030.
“Ormai il numero delle persone che vivono in aree urbane ha superato quello di chi resta nelle campagne – osserva Giampaolo Silvestri, segretario generale di AVSI -. Quindi la città è luogo privilegiato per avviare processi di sviluppo e coesione sociale. Ma questi vanno pensati e realizzati con il concorso di tutti. O si interviene subito o da luoghi di opportunità e di crescita per chi ci vive, le città diventano inferni. Questo vale sia per il Nord che per il Sud del mondo. Perciò abbiamo voluto portare a Milano, sede del nostro quartier generale, l’esperienza in corso con Cities Alliance, perché è un’esperienza unica di lavoro comune e innovativo su queste tematiche”.
Per inquadrare la rilevanza del tema vivibilità delle città basti citare alcuni dati delle Nazioni Unite: nel 2017 in Africa 569 milioni di persone vivono in città a fronte dei 553 milioni in Europa e dei 533 milioni in America Latina e Caraibi. Il tasso di urbanizzazione in Africa arriverà nel 2030 al 50% rispetto alla popolazione totale e sfiorerà il 60% nel 2050.