Da diverse zone del Brasile, e da diversi ambiti idi competenza e lavoro si sono riunite per tre giorni a Salvador 80 persone circa, un terzo dei collaboratori di AVSI in Brasile e con loro il segretario generale e il responsabile amministrativo di Fondazione AVSI da Milano, i rappresentanti di AVSI in Haiti e in Perù, e partner di organizzazioni locali.
I temi affrontati sono stati diversi, come il rapporto tra business e sviluppo, il rispetto dei diritti umani nell'esperienza delle Associazioni Protezione e Assistenza ai Condannati (APAC), l'esperienza di riuso delle acque delle abitazioni dei piccoli produttori familiari nelle aree quasi desertiche del Brasile, la nuova collaborazione regionale tra AVSI Brasile e Peru.
Al centro la preoccupazione su come affrontare la crescente violenza nelle favelas, il ruolo di persone e di opere educative in questi contesti, come possono divenire elementi di prevenzione e di sviluppo, su come valorizzare la memoria dei luoghi, la bellezza e la positività che sempre esiste in qualsiasi contesto. La testimonianza del percorso di un ex alunno di diverse opere educativa della comunità di Novos Alagados in Salvador, Jackson Santos Conceição, ha commosso la platea confermando che lo sviluppo nasce dall'incontro con persone che accompagnino a “scegliere la strada del bene e non quella del male”.
L'ipotesi di percorso emersa è che il lavoro quotidiano non deve essere caratterizzato dall'insicurezza e dalla paura, facile in Brasile, un Paese in recessione costante e nel quale ogni anno vengono assassinate circa 60.000 persone, ma dalla possibilità di generare un nuovo umanesimo.
Julian de la Morena responsabile di CL in America Latina, riprendendo papa Francesco, ha ricordato tre parole chiave per fondare un nuovo umanesimo: integrare, dialogare e generare. Come ricordato dal segretario generale di AVSI, queste parole si possono declinare nel nostro lavoro con questo significato: integrando in questa sfida vari attori per uno sviluppo sostenibile che pone al centro la persona; dialogando con realtà e contesti differenti da un punto di vista culturale e sociale, costruendo ponti e non muri; favorendo l'educazione di soggetti vivi capaci di comunicare una visione dell'uomo differente.
AVSI esiste per essere compagna delle persone che incontra, in primo luogo dei 318 collaboratori per mezzo dei quali si raggiungono oltre 300.000 persone. AVSI Brasile come ong locale è uno dei soggetti nati dalla storia di AVSI in questo grande Paese, ne ha raccolto l'eredità e ne tiene viva la missione anche in ambito istituzionale. AVSI Brasile oggi è un attore di sviluppo, autonomo dal punto di vista della governance e della gestione, cresciuto dal punto di vista del capitale umano e delle competenze professionali, ma sempre legato a Fondazione AVSI in quanto si riconosce appartenente alla stessa origine e con lo stesso ideale. La sfida che attende ora AVSI Brasile è quella di lanciarsi con entusiasmo in un lavoro personale e con tutti i collaboratori, per contribuire il più possibile e nel modo più dinamico allo sviluppo delle persone che incontrerà lungo il cammino.
di Fabrizio Pellicelli, responsabile AVSI Brasile