Per cinque giorni a Milano si sono riuniti i responsabili dei vari progetti di AVSI nel mondo per l'incontro annuale di scambio di esperienze e formazione. Il tema: “Dentro il cambiamento d'epoca. Bene della persona, bene comune”.
Sono circa 80 persone, impegnate in contesti diversi che per cinque giorni hanno lavorato insieme, incontrando ospiti esterni, riunendosi per seminari e workshop su tematiche specifiche (questione rifugiati, emergenza educativa, sviluppo agricolo, formazione al lavoro, rapporti con l'Unione Europea, comunicazione…) per approfondire e capitalizzare l'esperienza maturata sul campo.
Sono arrivati dal Medio Oriente oggi gravemente ferito dalla guerra in Siria, dall'estremo Oriente, in particolare dal Myanmar, che ha conosciuto gravi emergenze ambientali negli ultimi anni, dall'Africa sub-sahariana, dove la fame, la guerra, le migrazioni producono centinaia di migliaia di sfollati e profughi, e dall'America Latina, dove la crisi economica sta accrescendo in modo drammatico i livelli di povertà.
Guarda le foto della settimana #AAM16
L'incontro dei responsabili Paese è ormai una consuetudine da decenni: un'occasione straordinaria che permette ad AVSI di mettere a punto il suo metodo originale di organizzazione che realizza progetti di cooperazione allo sviluppo a partire dall'incontro personale con quelli che il gergo tecnico della cooperazione chiama “beneficiari”.
Tra gli eventi della settimana, si segnala un incontro-dibattito pubblico mercoledì 17 febbraio dalle 14 alle 16 sul tema “Link imprese-ong: realismo e audacia per una nuova cooperazione”, con Bernardo Bini Smaghi, direttore Cassa Depositi e Prestiti; Maria Cristina Papetti, responsabile Sustainability Projects and Practice Sharing di Enel Group; Gian Alfonso Borromeo, direttore Relazioni Esterne Ghella SpA.
Tra gli altri ospiti che hanno partecipato ai lavori della settimana si segnalano anche: Silvano Petrosino, professore di filosofia teoretica presso l'università Cattolica di Milano che ha sviluppato il tema della settimana “Dentro il cambiamento epocale“ da un punto di vista antropologico, e Riccardo Redaelli, professore di geopolitica presso l'Università Cattolica di Milano, che ha invece tenuto una lezione dal punto di vista delle relazioni internazionali.
Il titolo prende spunto da un'espressione di Papa Francesco che lo scorso novembre, a Firenze, osservò che «non viviamo un'epoca di cambiamento, ma un cambiamento d'epoca»: una grande Ong come AVSI, avvertendo questo tema come incalzante in ogni attività, si è sentita provocata a conoscere meglio il processo storico straordinario in atto: «Vogliamo conoscere cosa c'è realmente in gioco – spiega Giampaolo Silvestri, segretario generale di Fondazione AVSI – perché solo stando alla sfida che questo tempo pone, anche per chi si occupa di cooperazione è possibile guardare alle crisi come opportunità di crescita e di sviluppo, per noi e i Paesi emergenti».