#10forSyria. L’emergenza in Siria: la risposta di AVSI

Data 03.02.2016
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Nel 2016 saranno 13,5 milioni i siriani coinvolti dall'emergenza umanitaria in Siria, di cui 6 milioni di bambini. AVSI è al lavoro per far fronte all'emergenza. A Damasco, con attività di sostegno alle donne e ai bambini, ad Aleppo, con la Custodia di Terra Santa, e in Libano, per dare un'educazione e un lavoro a chi è fuggito all'estero.

Abbiamo bisogno del tuo aiuto per ridare speranza a una popolazione martoriata dalla guerra e che, oggi più che mai, ha bisogno del sostegno di tutti noi. Anche con soli 10 euro e potrai dare un contributo concreto alle attività di AVSI per la popolazione siriana.

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Dall'inizio della crisi, nel 2011, ogni ora di ogni giorno 50 famiglie siriane hanno lasciato la propria casa a causa della guerra. Più di 4,5 milioni di siriani hanno trovato rifugio all'estero, nei Paesi al confine, 500mila hanno chiesto asilo in Europa.

Le ragioni della fuga sono tante, a cominciare dal timore per la propria vita e quella dei familiari. Dall'inizio del conflitto sono state uccise più di 250mila persone in Siria, 400mila provano a sopravvivere in città sotto assedio, come Aleppo. E anche il lavoro degli operatori umanitari è rischioso: ne sono morti 81 dall'inizio del conflitto.

Poi ci sono le difficoltà economiche. La lira siriana ha perso gran parte del suo valore: prima del conflitto ne servivano 50 per acquistare un dollaro, oggi non ne servono 350. Gli stipendi nel frattempo sono calati drasticamente: nel 2011 un funzionario pubblico del governo prendeva 400 dollari al mese, oggi ne porta a casa meno di 60. E i salari sono destinati a scendere ancora a causa del cambio sfavorevole: si prevede che in pochi mesi si arriverà a guadagnare meno di quel che serve per acquistare un abbonamento mensile per gli autobus.

Solo a Damasco oltre 3 milioni di persone vivono in condizioni di emergenza umanitaria. Ogni giorno su Damasco piovono missili sparati dai quartieri occupati dai ribelli. Il rumore delle armi pesanti, qui a Damasco, e' la normalità per 7,5 milioni di bambini siriani che, da quando sono nati, conoscono solo la guerra. Ogni tanto, una scuola, una moschea o un ospedale viene colpito da un missile.

Ma a Damasco la vita continua. La gente esce di casa, va al mercato, lavora, vive. Quasi non si direbbe una città in guerra, se non fosse per il fragore dei mortai che a tutte le ore risuonano nei quartieri.

La situazione non è migliore ad Aleppo, che da quattro anni vive nella morsa di un assedio spietato: divisa in aree controllate da fazioni diverse che si combattono incessantemente, viene bombardata ogni giorno ed è priva di acqua e di elettricità. L'80% degli abitanti di Aleppo ha perso il lavoro e vive di stenti.

LA RISPOSTA ALL'EMERGENZA

Damasco

AVSI ha da subito iniziato a collaborare con l'ospedale Italiano di Damasco, con le suore del Buon Pastore del quartiere di Babtuma, con le agenzie delle Nazioni Unite, con la Mezzaluna Rossa siriana e con gli enti governativi.

In particolar modo, AVSI concentra il suo lavoro nelle zone di Sahnaya e Ashrafiet Sahnaya (25 km a Sud di Damasco), nel distretto della Rural Damasco. Un'area considerata sicura, anche se a pochi chilometri da Darayya e Hajar Aswad, due città sotto il controllo delle forze anti-Assad.

Sahnaya prima della guerra accoglieva una popolazione di 100mila abitanti. Dal 2011 il numero di abitanti è quasi triplicato, con 365,000 persone che affaticano drammaticamente le infrastrutture locali. Servono servizi igienici, sanitari, pozzi per l'acqua.

A Sahnaya circa 100mila persone hanno necessità di immediato aiuto umanitario. AVSI punta a sostenere le persone di queste zone con progetti a favore dell'infanzia e delle donne soprattutto, con la distribuzione di kit per l'igiene personale per 1.800 famiglie e con interventi per riabilitare 15 infrastrutture idriche e struzione circa 350 nuove latrine e due pozzi per riuscire a garantire l'accesso all'acqua.

Sono stati posti alcuni obiettivi specifici, come garantire servizi igienico-sanitari dignitosi, realizzare luoghi sicuri per dare ospitalità a donne e bambini, offrire assistenza psico-sociale a chi è più fragile e promuovere corsi di formazione al lavoro.

Aleppo

Per rispondere all'emergenza umanitaria causata dall'assedio che cinge Aleppo, AVSI sostiene le attività della Custodia di Terra Santa coordinate dall'Associazione pro Terra Sancta.

La priorità ora è il centro d'accoglienza di Aleppo, presso la parrocchia di San Francesco, nel quartiere di Azizieh, che accoglie oltre 200 sfollati al giorno. Qui le famiglie trovano un posto per dormire, cibo, indumenti, medicine, ma soprattutto un luogo di pace e di accoglienza. I frati organizzano la ricostruzione delle case, forniscono assistenza psicologica, animano la vita parrocchiale e le attività dell'oratorio

«Assistere chi si trova nel bisogno senza distinzione di razza e religione – aff erma padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa – è il senso della missione francescana in Siria. Aiutateci a rimanere in Siria».

Libano e Giordania

Libano e Giordania oggi accolgono centinaia di migliaia di profughi siriani e iracheni. In Libano la presenza “straniera” costituisce oltre un quarto dell'attuale popolazione. In Giordania il campo profughi di Zaatari è ormai di fatto una delle prime “città” del Paese quanto a popolazione.

Per AVSI diventa fondamentale quindi realizzare in questi campi progetti di promozione della dignità delle persone che vivono come sospese in terre di mezzo.

AVSI ha già sostenuto circa 50.000 profughi siriani e 34.600 profughi iracheni e con la Campagna Tende vuole aiutare 750 famiglie di profughi siriani, iracheni e palestinesi con beni di prima necessità, favorendo l'accesso all'istruzione e all'educazione dei giovani e migliorando l'autonomia delle famiglie con attività generatrici di reddito (cash for work per la riforestazione della piana di Marjayoun).