In occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nel quadro della terza edizione della Quinzaine des Droits de l’Homme, la Rappresentanza dell’Unione Europea nella Repubblica del Congo ha organizzato una carovana dei diritti umani a Pointe-Noire per conoscere da vicino i progetti finanziati dall’UE tra cui quello implementato da AVSI e dal partner Avenir Positif per la prevenzione dell’HIV.
L’Ambasciatore della Delegazione dell’Unione Europea nella Repubblica del Congo, Raul Mateus Paula, accompagnato dai suoi collaboratori, dai rappresentanti di istituzioni governative locali e da media locali, ha visitato le sedi delle diverse ong e associazioni della società civile attive nella difesa dei diritti umani, nella protezione dei minori, nella lotta contro l’AIDS, nella promozione di una governance partecipativa, nella salvaguardia della biodiversità e dell’ambiente. Nell’ambito dell’iniziativa la delegazione UE ha visitato alcuni progetti che lavorano su queste tematiche tra cui “Miglioramento dell’accesso alle cure e al sostegno a favore di bambini e adolescenti affetti da HIV, e alle loro famiglie a Pointe-Noire” implementato da AVSI e l’associazione partner Avenir Positif nel quartiere Tchiali.
La particolarità della visita è stata l’immedesimazione dei membri della delegazione nel ruolo di beneficiari e di staff. Come sottolineato da Caterina Cipriani, country representative AVSI Congo: “Durante questa simulazione i delegati hanno potuto vivere in prima persona cosa significa affrontare tematiche legate alla lotta all’AIDS sia dal punto di vista del personale sia dal punto di vista dei soggetti coinvolti. Così hanno provato cosa significa tenere una sessione formativa sull’uso degli antiretrovirali o essere genitori e ricevere i risultati del test HIV sul proprio bambino”.
La delegazione si è complimentata per gli sforzi di AVSI nell’intervenire nella cura di bambini ed adolescenti sieropositivi e di donne incinte.
Al termine della visita l’Ambasciatore Raul Mateus Paula ha dichiarato: “Questa sfida non può essere presa in carico solo da un’associazione. È un problema più grande, che richiede una presa di coscienza. Faccio un appello ai media, affinché aiutino le ong nella lotta all’AIDS. È nell’interesse del Paese ed è una questione di sanità pubblica nazionale. Come in materia di cambiamento climatico, costa molto meno prevenire che curare, e far fronte tutti assieme a questo problema”.