Nigeria: tutti a scuola pieni di speranza

Data 11.09.2013
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La scuola a Lagos ricomincia fra meno di una settimana, siamo ai primi di Settembre in piena stagione delle piogge, ma per fortuna in questi mesi non ha piovuto molto e tante famiglie degli slum sono state risparmiate dai frequenti allagamenti che avvengono di solito.

Tra pochi giorni le strade di Lagos diventeranno nuovamente popolate da una folla di bambini con divise scolastiche di tutti i colori. Durante il periodo scolastico la mattina si vede un flusso continuo di bambini schiamazzanti che a piedi, da soli o in gruppo, raggiungono direttamente la scuola oppure aspettano lungo la strada i bus che arrivano sempre ad un'ora imprecisata. I bus a Lagos sono furgoncini gialli, con delle panche di legno montate nella parte posteriore dove si accomodano i passeggeri, fungono da minibus e affollano e caratterizzano le strade.

In questi giorni, nel traffico caotico di Lagos, si vedono le mamme con i bambini correre per la strada alla ricerca di un bus libero per andare a scuola per espletare le formalità dell'inscrizione o chiedere informazioni. Accanto alla faccia gioiosa dei bambini che stanno per iniziare la scuola ci sono la facce melanconiche di altrettanti bambini che non sono certi di poter ritornare a scuola o di iniziare la scuola perché le madri non hanno i soldi. Lagos è una megalopoli dove puoi vedere la ricchezza più sfrenata e la povertà estrema.

Questo è il momento dell'anno dove i bambini sono carichi di attesa perchè si avvicina il nuovo anno scolastico, il momento di rivedere i propri amici, di rivedere insegnanti, di indossare l'uniforme che loro amano, di ritrovare un ordine ed una bellezza e di allontanarsi dalla sporcizia e dalla violenza della vita di strada.
I bambini iniziano la scuola alle 7.45 con un momento di preghiera ed il canto dell'inno nazionale nigeriano.

Molto spesso i bambini arrivano in ritardo a scuola per vari motivi legati al traffico e ai piccoli lavori domestici che svolgono a casa. Infatti a Lagos, a causa del traffico, dei numerosi incidenti, dei vari scioperi improvvisi è una scommessa arrivare puntuali e molte volte scorgi folle di bambini e di lavoratori che scrutano l'orizzonte nella speranza di vedere qualche “kabo” in arrivo.

La giornata di molti bambini delle nostre scuole inizia verso le sei del mattino quando i genitori lasciano la loro casa. I genitori sono costretti a lasciare casa per andare al lavoro o a vendere al mercato alla mattina molto presto per evitare il traffico ed anche per pagare meno il trasporto.
I bambini più grandi, ancora con gli occhi gonfi dal sonno, si prendono cura dei più piccoli aiutandoli a lavarsi, vestirsi e i più fortunati possono preparare la colazione che consiste in pap o garry: pappe fatte con un cereali locali mescolati con l'acqua.

Tutti i bambini prima di andare a scuola devono mettere a posto la casa composta normalmente da una stanza, prendere l'acqua dal pozzo e pulirla, poi finalmente corrono a scuola. Le lezioni iniziano alle otto e ogni ora è scandita dal suono della campanella, segna il cambio dell'ora e la rotazione degli insegnati, fino al momento fatidico dell'intervallo. Il momento dell'intervallo è una festa e una gara per riuscire ad utilizzare giochi esterni come le altalene, gli scivoli ecc...

La scuola finisce all'una e trenta con la preghiera finale e al suono della campanella scatta la fatidica esclamazione di gioia dei bambini come succede ovunque nel mondo.
I bambini corrono fuori dalle classi contenti per quello che hanno imparato e felici di godersi un pò di meritato gioco. Sono pochissimi i bambini che i genitori vengono a prendere a scuola. La maggior parte si attarda nel cortile della scuola e forma simpatici capannelli, nei quali discutono di quello che è accaduto a scuola o parlano di calcio.

Molti bambini rimangono fino alle tre o alle quattro a giocare nel cortile della scuola, a fare i compiti o parlare fra di loro. Lentamente la scuola si svuota ed i bambini con passo lento si dirigono verso il cancello e poi verso casa. La scuola è la loro casa è il luogo dove possono giocare, imparare dove gli viene insegnato a guardare con speranza il proprio futuro e dove sono guardati per il loro valore.

In Nigeria non ci sono i cambi di stagioni, le variazioni di temperatura sono minime ed il tempo sembra non scorrere mai, perciò per i bambini il tempo è scandito dalla scuola con i suoi ritmi e per gli adulti dal lavoro.
I bambini ritornano alle loro case di un metro per due, sovraffolate, alle strade sporche e piene di violenza ma con gli occhi pieni di gratitudine perchè la scuola è ricominciata!

 

Alba Gianferrari, responsabile del sostegno a distanza in Nigeria