Ogni giorno Paula Vásquez cerca di creare per se stessa e la sua famiglia una "nuova normalità" durante l'emergenza COVID-19. Si sveglia alle 5:30 del mattino, fa colazione, prepara i pasti per i due figli: Jesús, 16 anni e José Luis, 10 anni. Poi va al lavoro, camminando per le strade strette e polverose del quartiere Monte Albán, uno dei più poveri di Oaxaca, in Messico. Impiega mezz'ora a piedi per arrivare a Crecemos, il centro educativo dove lavora come cuoca. Qui si lava le mani, indossa visiera, guanti e mascherina e inizia una nuova giornata. Nelle otto ore di lavoro preparerà, insieme a un altro cuoco, 300 pasti da distribuire alle famiglie dei 150 bambini che frequentavano il centro prima del lockdown.
Paula lavora per Crecemos, uno dei partner di AVSI del progetto di sostegno a distanza in Messico
"Lavorare durante una pandemia mette paura, soprattutto perché so che sono già stati registrati alcuni casi positivi di COVID-19 nel quartiere, ma qui a Crecemos mi sento tranquilla perché prendiamo tutte le precauzioni possibili" dice Paula.
Paula è uno dei membri del team di Crecemos che hanno accettato di continuare a lavorare durante la pandemia. Il centro educativo ha dovuto interrompere le sue attività a metà marzo quando il governo messicano ha chiuso le scuole per limitare la diffusione di COVID-19. Ora, Crecemos sta distribuendo pasti alle famiglie del quartiere, dove povertà e disoccupazione sono in aumento. Crecemos fornisce inoltre kit igienico-sanitari soprattutto per i genitori che sono costretti a lavorare senza dispositivi di protezione.
"Continuo a venire al centro a lavorare perché è l'unico modo in cui possiamo aiutare queste famiglie", spiega Paula. "Non sappiamo cosa accadrà, non sappiamo cosa credere né cosa fare, ma abbiamo la certezza che con il nostro lavoro stiamo aiutando le famiglie a prendersi cura dei propri figli e a mangiare cibo sano".
Paula è entrata in contatto con Crecemos cinque anni fa: la sua famiglia stava attraversando un momento difficile, aveva bisogno di un lavoro e si è rivolta a uno degli insegnanti di suo figlio. E' così che è iniziata la sua collaborazione, prima come addetta alle pulizie, poi come cuoca.
“Non avevo mai lavorato in cucina, ero molto agitata, non sapevo cucinare. Ma avevo bisogno di questo lavoro, perciò mi sono fatta coraggio e ho iniziato", ricorda Paula, che non dimenticherà mai lo sguardo dei suoi figli quando per la prima volta la videro lavorare in sala da pranzo. "Erano i figli della cuoca. È stato molto bello vederli dalla cucina. Mi sono detta che avevo trovato proprio un bel lavoro, che mi permetteva di vedere i miei figli tutte le mattine, anche se per poco, sapendo che avevano già mangiato e stavano bene ”.
Oggi Paula è la responsabile della cucina: prepara i pasti, gestisce i fornitori e le consegne. Tra un compito e l'altro, telefona ai figli. “Mentre lavoro sono sempre un po' in apprensione per Jesús e José Luis - racconta Paula mentre etichetta i pasti - ma lascio il pranzo pronto, ripeto loro continuamente che non devono uscire di casa. Quando torno da loro controllo se hanno fatto tutti i compiti, pulisco e preparo la cena. Alla sera sono sfinita, ma orgogliosa di aver fatto qualcosa di utile: per le famiglie, per i miei figli e per me”.