Che senso ha quello che è accaduto? Ci si chiedeva dopo il terremoto del 12 gennaio 2010 che ha causato in Haiti una situazione di emergenza umanitaria di estrema gravità, generando oltre 230.000 morti, un milione e 500.000 persone senza tetto e un tasso di distruzione che ha toccato il 95% in alcune zone del centro storico di Port-au-Prince.
“L'unico orizzonte adeguato per sostenere l'urto e la ferita che le immagini di giornali e televisioni hanno suscitato, è che la vita abbia un compito, che ci abiliti a partecipare anche alla ricostruzione di Haiti, rilanciandoci a vivere ogni giorno, ovunque siamo, testimoniando nella vita quotidiana che c'è un disegno buono su di noi e sulla nostra esistenza, che la vita ha un senso, un significato.”
Straordinaria e commovente la risposta degli amici sostenitori di AVSI, in Italia e nel mondo che, immediatamente dopo il terribile terremoto del 12 gennaio 2010 hanno donato prezioso tempo e denaro a favore del popolo di Haiti.
AVSI in Haiti, presente dal 1999, è intervenuta immediatamente dopo la catastrofe con un importante programma d'emergenza a favore di 40.000 persone in partnership con le Nazioni Unite fornendo beni di prima necessità e servizi educativi, nutrizionali e sanitari.
Ad oggi la sua équipe, diretta da Fiammetta Cappellini, ha già portato a termine l'avvio di 16 strutture: 9 scuole, 5 centri nutrizionali, un centro educativo, laboratori artigianali con un ristorante comunitario e ateliers di moda, ferro battuto e perlage.
Inoltre, AVSI sta coordinando interventi educativi, protezione dell'infanzia, scolarizzazione, nutrizione, agricoltura, acqua e ambiente; sta lavorando per il miglioramento delle abitazioni, all'avviamento dei sostegni a distanza e dello sviluppo rurale al sud dove, con le autorità locali, sta riattivando due acquedotti e costruendo 10 pozzi d'acqua potabile. Sempre al sud, nel solco dell'EXPO, si stanno formando tecnici agricoli anche a livello universitario, creando orti comunitari con le associazioni locali dei contadini, introducendo processi di trasformazione e di filiera per la manioca e altre produzioni locali, includendo la gestione del suolo per la riforestazione.
La nuova grande sfida di AVSI in Haiti è quella di costruire, con la campagna delle Tende, un secondo centro educativo a Port-au-Prince, nel quartiere di Martissant formato da baracche che dal mare si arrampicano alle colline e che, dopo Cité Soleil, è la seconda zona di riferimento di AVSI nella capitale. Qui AVSI, ristrutturando un edificio con un ampio terreno, praticamente l'unica zona verde dell'area, vuole creare un nuovo punto di riferimento per i giovani. Un luogo accogliente, sicuro e bello, nel quale realizzare attività di dopo-scuola, laboratori di artigianato, formazione per insegnanti e genitori. Attività dedicate soprattutto per i già 400 bambini aiutati attraverso il Sostegno a distanza di AVSI.
«L'idea è far vedere che una vita può essere diversa – afferma Alberto Piatti, Segretario Generale Fondazione AVSI - quando ci riesci questi ragazzi mettono nel bene la straordinaria energia che prima mettevano nel distruggere e distruggersi».
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