Siria. Educazione e lavoro

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La crisi prolungata in Siria è considerata una delle emergenze umanitarie e di protezione più complesse al mondo, con una stima di 16.7 milioni di persone - 45% delle quali sono bambini - bisognose di assistenza umanitaria.

La situazione nel Paese è peggiorata nel febbraio 2023, quando un terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito la Turchia e la Siria con epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. Il capo degli aiuti internazionali delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha definito il devastante terremoto e le successive scosse che hanno colpito la Turchia sudorientale e la Siria nordoccidentale come "il peggior disastro degli ultimi 100 anni nella regione" (Ansa). Oltre 57.700 persone sono morte, mentre sono stati registrati più di 122 500 feriti.

In Siria la città di Aleppo ha subito l'impatto maggiore con il 53% dei danni e delle perdite complessive subite dal Paese a causa del terremoto. L'attività economica di Aleppo, già duramente compromessa, è oggi ancora più debole a causa di distruzioni estese, danni alle infrastrutture e lo sfollamento degli abitanti, molti dei quali erano già sfollati a causa della guerra.

Si stima che oltre 13.000 famiglie siano state colpite e che circa 79.000 lavoratori nel governatorato di Aleppo abbiano perso il lavoro a causa del terremoto (fonte Syria Earthquake Recovery Needs Assessment). Il 95% delle persone che hanno ancora un reddito dichiara che è inadeguato a coprire il costo della vita (fonte ILO - Organizzazione internazionale del lavoro)

Le sfide più importanti che le famiglie stanno affrontando dopo il disastro sono legate alla difficoltà di trovare un lavoro e una fonte di reddito stabile per far fronte al costo della vita.

Questa situazione complessa, oltre a generare sofferenza è anche la causa di un processo di abbandono della città e del Paese sempre più evidente: la maggior parte della popolazione ha perso la speranza verso un futuro migliore e quindi vuole o vorrebbe emigrare all’estero.

Uno scorcio del centro storico di Aleppo
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A un anno dal terremoto tra Siria e Turchia 13.000 persone aiutate ad Aleppo e Latakia

Dal 2015 AVSI è stabilmente in Siria e lavora, con una rete capillare di partner e progetti, per sostenere la popolazione siriana, provata da 13 anni di guerra. Il nostro staff, a poche ore dal terremoto tra Turchia e Siria, è intervenuto ad Aleppo con una risposta immediata, ma la situazione resta e resterà drammatica per molto tempo.

Grazie al progetto “Siria. Ospedali aperti” cure immediate ai feriti

Lunedì 6 febbraio AVSI ha potuto fornire immediatamente soccorso ai feriti attraverso l’ospedale St. Louis ad Aleppo e un dispensario di Lattakia. Entrambe le strutture sono parte del progetto “Siria. Ospedali Aperti” avviato nel 2017. Questa collaborazione di oltre cinque anni ci ha permesso di essere subito operativi.

La risposta all’emergenza

Oltre a garantire assistenza medica gratuita, AVSI ha sostenuto i centri d’accoglienza, in particolare nel centro allestito nella scuola Hisham Bin Abdul Malik che all’inizio dell’emergenza ha dato riparo a 564 persone.

Dal 6 febbraio 2023 il supporto alla popolazione è stato continuo e, a un anno dal terremoto:

  • 5976 persone hanno ricevuto pacchi alimentari e confezioni di latte in formula
  • 2237 persone hanno ricevuto un aiuto in denaro (multipurpose cash assitance) per affittare case, acquistare cibo, beni di prima necessità, attrezzi e materiali per piccoli lavori di ristrutturazione delle case, mobili
  • 2376 persone hanno ricevuto beni di prima necessità (Non food items): kit igienici, vestiti, coperte
  • 2160 persone sono state coinvolte in attività psico-sociali
  • 537 persone sono state curate gratuitamente
  • 30 edifici (case, centri educativi…) sono stati riabilitati
Terremoto Tuchia Siria mappa
Terremoto Tuchia Siria mappa

Cosa possiamo fare ancora insieme

AVSI vuole investire sulla ricostruzione e sulla resilienza per dare prospettive future alla popolazione siriana. Con la tua donazione contribuisci a:

  • riabilitare un centro di formazione professionale
  • fornire di energia elettrica a 10 scuole pubbliche
  • garantire la formazione degli insegnanti del centro di formazione professionale,
  • avviare corsi e tirocini volti all’inserimento lavorativo di persone vulnerabili
  • sostenere l’imprenditorialità e start-up innovative

L’iniziativa consentirà di intervenire anche sulla componente protezione: gli insegnanti saranno formati sull'approccio psicosociale di AVSI in modo da poter indirizzare a servizi di protezione specifici persone a rischio di violenza e abuso o i sopravvissuti affetti da disturbo post-traumatico da stress. Inoltre, i tirocinanti parteciperanno a sessioni di sensibilizzazione sulla dignità e la sicurezza sul lavoro e sulla violenza di genere.