L’ordine esecutivo emesso dal Presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio 2025 ha imposto una pausa di 90 giorni ai progetti, in attesa della loro revisione. Le attività di AVSI in molti Paesi sono state immediatamente colpite dagli effetti di questo stop work: la vita di migliaia di persone è a rischio.
Da un giorno all'altro 675 mila persone coinvolte nei nostri progetti che ci è stato chiesto di bloccare non hanno più ricevuto cure, cibo, sostegno economico e psicosociale. Come i migranti venezuelani in Brasile che sosteniamo dal 2018 con il socio fondatore AVSI Brasil.
In Brasile due delle opere più importanti per l'accoglienza e l'integrazione dei migranti venezuelani rischiano di chiudere
- Il Centro di Accoglienza Casa Bom Samaritano (CBS) a Brasilia, un rifugio temporaneo per famiglie migranti venezuelane che qui trovano non solo un alloggio, ma anche staff competente che offre loro attività di assistenza sanitaria, orientamento legale, supporto psicologico e inserimento lavorativo (attraverso la formazione professionale). L'obiettivo è che i migranti trovino un lavoro formale per raggiungere l'integrazione socioeconomica e passare gradualmente a una piena autonomia.
- Il Centro di Formazione ed Educazione (CCE) a Boa Vista, dedicato alla formazione professionale e linguistica dei giovani migranti e ad attività psico-sociali per i bambini migranti. In tre anni più di 5000 persone hanno partecipato alle attività proposte.
La sospensione degli aiuti esteri americani ci impedisce di accompagnare le famiglie, sostenere i costi delle strutture, e garantire gli stipendi dello staff: senza nuovi finanziamenti saremo costretti a chiudere la casa di Accoglienza Casa Bom Samaritano e non potremo riprendere i corsi del Centro di formazione ed educazione.
Stiamo mettendo in campo ogni azione possibile per continuare a garantire gli interventi salva vita e perché il minor numero possibile dei nostri dipendenti perda il lavoro. Uniti intorno alla nostra mission supereremo insieme anche questa crisi.