Ecuador. Cosa faresti se dovessi fuggire dal tuo paese e lasciarti tutto alle spalle?
A causa della grave crisi in atto in Venezuela, Diana ha dovuto abbandonare il suo paese. L'abbiamo incontrata ad Alluriquín, una delle zone in cui AVSI Ecuador sta realizzando il progetto ACTIVADOS, volto a favorire l’integrazione e la coesistenza pacifica tra migranti e comunità ospitanti.
La regione compresa tra l’America Latina e i Caraibi sta fronteggiando in questi anni una crisi di migranti e rifugiati senza precedenti.
Eduardo Stein - Rappresentante Speciale Congiunto per rifugiati e migranti venezuelani (IOM – UNHCR) - ha recentemente dichiarato che “per i prossimi anni si prevede un aumento a livello mondiale del numero totale di rifugiati e migranti venezuelani; si passerà infatti dai 4,5 milioni attuali (ottobre 2019) ai circa 6,5 milioni nel dicembre 2020, l’85% dei quali risiederà in quest'area”.
Oltre a tale stima, vanno considerati i milioni di persone "in transito", come coloro che devono attraversare il confine in cerca di beni primari o come i rifugiati e i migranti che si erano stabiliti in Venezuela e ora sono costretti a rientrare nei loro paesi di origine.
AVSI Ecuador, allo scopo di fronteggiare gli ingenti flussi migratori nella regione, sta ampliando la portata del progetto ACTIVADOS, finanziato dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per Rifugiati (UNHCR), al fine di promuovere sia l'integrazione locale che la coesistenza pacifica e garantire la tutela dei rifugiati e migranti venezuelani.
Alle attività implementate nella provincia di Manabì, AVSI Ecuador affianca perciò anche quelle svolte nella capitale Quito ed in due città (Santo Domingo e Alluriquín) del distretto di Santo Domingo de los Tsáchilas. Lo staff di AVSI sta individuando i quartieri con maggior presenza di rifugiati e migranti venezuelani in modo da aiutarli a trovare una sistemazione decorosa.
AVSI Ecuador sta inoltre aiutando le comunità ospitanti - specialmente le più vulnerabili - ad affrontare quelli che erano i problemi pre-esistenti; in aggiunta, grazie alla collaborazione con partners pubblici e privati dei settori umanitari e di sviluppo, si sta impegnando per consolidare i rapporti tra le comunità esistenti coinvolte nel processo di integrazione,
Diana è una delle prime migranti venezuelane che abbiamo incontrato ad Alluriquín. Ha lasciato il Venezuela un anno fa con i suoi due bambini, Ordanys ed Odamyer, ed ora vive in una casa con altre sei famiglie venezuelane.
La fotografa Ana Caroline de Lima ha incontrato Diana nel dicembre 2019 e ha raccontato la sua storia attraverso questa photo gallery.
Alluriquín, Ecuador. Progetto ACTIVADOS UNHCR
Diana era un soldato venezuelano. A causa della crisi in corso nel suo paese, ha dovuto lasciarsi tutto alle spalle e rifugiarsi ad Alluriquín, in Ecuador. Oggi lavora in un piccolo bar a pochi metri da casa sua. Poiché trascorrere tutta la notte al lavoro, è costretta ad affidare i figli, Ordanys e Odamyer, ad altre famiglie venezuelane.
Foto di Ana Caroline de Lima
Alluriquín, Ecuador. Progetto ACTIVADOS UNHCR
Un vecchio materasso. È tutto ciò che Diana e i suoi due bambini avevano quando si sono trasferiti ad Alluriquín, Ecuador. Con il suo stipendio da barista poteva permettersi di pagare solo l’affitto e non aveva soldi per nient’altro. Ora, grazie all’aiuto di AVSI e UNHCR, Diana e i suoi bambini hanno letti, materassi, cuscini, lenzuola e l'arredamento essenziale.
Foto di Ana Caroline de Lima
Alluriquín, Ecuador. Progetto ACTIVADOS UNHCR
Ogni giorno, alle cinque del pomeriggio, Diana si reca nel bar dove lavora. "Devo occuparmi di tutto qui. Servire bevande, stare alla cassa, fare la DJ e persino gestire i clienti ubriachi; quando è il momento di chiudere il bar devo fare anche quello. Ma, onestamente, non mi dispiace. Sono felice che il proprietario del bar riponga in me tanta fiducia. Credo che si fidi di me perché in Venezuela ero un soldato. Se puoi essere una donna soldato lì, puoi gestire praticamente qualsiasi cosa ".
Foto di Ana Caroline de Lima
Alluriquín, Ecuador. Progetto ACTIVADOS UNHCR
Per poter fare la barista di notte, Diana deve lasciare i bambini in custodia ad altre famiglie venezuelane. La foto mostra Ordanys ed Odamyer dopo aver terminato la doccia serale nel bagno pubblico del palazzo.
Alluriquín, Ecuador. Progetto ACTIVADOS UNHCR
Ordanys (a destra, col vestitino a fiori) ha 6 anni e dice che da grande vorrebbe fare la poliziotta. "La mia mamma era un soldato in Venezuela, ma è dovuta partire con noi. Voglio tornare a casa e fare la stessa cosa che faceva la mia mamma!”. Anche la sua amica, Kellymar, è venezuelana e ha conosciuto Ordanys nel palazzo dove vivono. "Voglio lavorare con i computer e i cellulari. Penso sia stupendo avere fra le mani piccoli congegni che ti permettono di connetterti con qualunque parte del mondo!”.
Foto di Ana Caroline de Lima
"ACTIVADOS: promuovere l'integrazione dei rifugiati e dei migranti venezuelani nelle comunità ospitanti" è un progetto di AVSI e UNHCR. Scopo principale è rafforzare le reti e le organizzazioni della società civile locali per favorire l'integrazione, la coesistenza pacifica e la protezione dei rifugiati e dei migranti venezuelani. Anche aiutandoli ad accedere al mondo del lavoro.
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