La crisi sanitaria in Siria dopo otto anni di guerra
Ad Aleppo sono rimasti solo 5 grandi ospedali in grado di fornire un servizio sanitario completo. Un video reportage racconta le conseguenze della crisi sanitaria sui siriani e il progetto Ospedali aperti per sostenere i più poveri.
Prima della guerra siriana, ad Aleppo esistevano più di 100 centri sanitari e 8 ospedali. Oggi, dopo 8 anni di guerra, i centri funzionanti sono meno della metà e solo 5 gli ospedali in grado di fornire un servizio sanitario completo. “Le conseguenze di questa crisi si ripercuotono sui più poveri, che non hanno il denaro per curarsi”, spiega il dottor George Teodori, direttore dell’ospedale privato St Louis di Aleppo.
A fine 2017, per rispondere a un crisi sanitaria che ha colpito tutta la Siria, la ong italiana AVSI ha lanciato il progetto Ospedali Aperti per garantire cure mediche gratuite alla popolazione di Damasco e Aleppo, grazie al potenziamento di 3 ospedali non profit, tra cui il St Louis del dott. George Teodori. Dopo poco più di un anno, sono state fornite oltre 18mila cure gratuite.
Quest’anno AVSI ha deciso di destinare l’importo che riceverà dalle firme del 5x1000 a Ospedali Aperti per poter moltiplicare l’impatto del progetto e raggiungere l’obiettivo di 50mila cure gratuite entro i prossimi due anni.
Progetti da sostenere
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