Ricostruita una scuola materna alla periferia di Pemba, in Mozambico
La escolinha era gestita dalle suore Pastorelle di Pemba e accoglieva più di 120 bambini prima di essere distrutta da un nubifragio nel 2013. Ad aprile è nata una nuova struttura, grazie al sostegno di tanti donatori, gran parte italiani. E i bambini sono tornati a studiare al chiuso.
Fino al 2013 il bairro di Alto Gingone, a Pemba, nel nord del Mozambico, poteva contare su una scuola materna. Una struttura semplice, ma capace di ospitare dai 60 ai 120 bambini, grazie all’opera missionaria delle suore Pastorelle della diocesi della città. La escolinha, come la chiamano i mozambicani, era un punto di riferimento per tutto il quartiere, che con i suoi 20mila abitanti è tra le aree più povere del Paese.
Nel 2013, un forte nubrifagio ne danneggiò inevitabilmente le strutture. La cucina, i servizi igienici, il tetto e l’ingresso furono rasi al suolo. I bambini di Alto Gingone rimasero senza scuola e le suore furono costrette a spostare le lezioni all’aperto, con orari ridotti.
Oggi, la scuola è stata finalmente ricostruita, grazie all’impegno dello staff di AVSI Mozambico, che ha lanciato il progetto di riabilitazione nel 2015, e ai tanti donatori, gran parte italiani, che hanno contribuito al finanziamento dei lavori.
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Nei primi giorni di aprile, sono ricominciate le lezioni, finalmente al chiuso, in una struttura attrezzata da 280 metri quadri complessivi, composta da tre aule, una cucina, servizi igienici e spazi per la ricreazione. Per adesso gli alunni sono trentacinque, ma dal prossimo anno gli iscritti saranno molti di più. La scuola materna è solo il primo passo di un progetto elaborato dalla Diocesi che punta a costruire ad Alto Gingone un centro dedicato a tutta la comunità che includa spazi per eventi e incontri, un campo da gioco e una scuola primaria.
“Nel centro – spiega Alessio Baldaccini, dello staff di AVSI Mozambico - i bambini saranno impegnati in attività didattiche e ricreative, riceveranno colazione e pranzo, avranno a loro disposizione uno spazio sicuro, in un ambiente sano e protetto. E lavoreremo a stretto contatto con gli insegnanti per migliorare la proposta educativa”.
Il progetto ha anche permesso la realizzazione di una cisterna per l'acqua da 25mila litri, capace di rendere la scuola autosufficiente in un quartiere scarsamente raggiunto dalle infrastrutture idriche locali. Un impianto che garantirà una riserva di acqua sempre disponibile per le necessità della scuola, anche nei periodi più secchi.
La cisterna è stata interamente finanziata dall'azienda italiana Valbe Servizi.
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